Pawel Adamovicz, vittima predesignata di un clima d’odio

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Pawel Adamovicz, vittima predesignata di un clima d’odio

Morto il sindaco di Danzica Adamovicz, paladino dei diritti e oppositore del governo ultranazionalista di Kaczynski. L’esperto: “Clima simile alni anni ’20”.

“L’abuso fisico è di solito preceduto dalla violenza verbale”. Lo aveva detto poco più di un anno fa in un’intervista rilasciata a Repubblica, con un’affermazione che oggi suona sinistramente profetica, il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, rimasto vittima di un drammatico attentato nel corso di una manifestazione.

Adamowicz, 53 anni, uno dei politici più popolari in Polonia e da oltre vent’anni sindaco della città polacca, era stato accoltellato ieri sera mentre si trovava sul palco dell’evento conclusivo della raccolta di fondi organizzata dalla fondazione Wosp (Grande orchestra caritatevole di Natale), e destinata all’acquisto di attrezzature ospedaliere.

L’attentatore è stato subito catturato e identificato: si tratta del ventisettenne Stefan W., e anche se ancora non è chiaro come possa essere entrato in possesso di un pass per la stampa che lo ha portato vicinissimo alla sua vittima, quel che è certo è che era appena uscito di galera, dopo aver scontato una condanna per rapina a mano armata in una banca. Secondo le autorità polacche, in passato il killer avrebbe sofferto di disturbi psichici.

L’attentatore, subito dopo aver colpito più volte la vittima al cuore, ha avuto il tempo di alzare le braccia in segno di vittoria, come si vede in un video dell’accaduto – affermando di aver ucciso il sindaco per essere stato messo in carcere e torturato da innocente negli anni in cui Piattaforma civica, l’ex partito di Adamowicz – che alle ultime elezioni si era presentato da indipendente – era al potere.

Un assassinio che sta scuotendo l’Europa, certo per l’efferatezza ma anche per ciò che Adamowicz rappresentava in Polonia, paese attualmente governato da uno dei governi più oscurantisti e illiberali dell’Unione europea. Il primo cittadino di Danzica, vicino a Solidarność e a Lec Walesa, era infatti il capofila di un’opposizione che, dalle città, non ha mai smesso di alzare la voce in difesa dei diritti, denunciando il pericolo per la democrazia rappresentato dal governo ultra nazionalista di Kaczynski, attualmente alla guida in Polonia.

Per Daniele Stasi, esperto di storia polacca che abbiamo sentito per Democratica, “l’assassinio di Adamowicz non è direttamente imputabile alla destra ultranazionalista alla guida in Polonia, ma non c’è dubbio che il clima che queste forze hanno contribuito a creare ha determinato le condizioni per cui fatti del genere possano verificarsi. Non dimentichiamo che il sindaco di Danzica, in passato, è stato oggetto di pesanti attacchi personali”.

Un clima che per Stasi ricorda molto da vicino quello nel quale, nel 1921, maturò l’assassinio del presidente Gabriel Narutowicz ad appena cinque giorni dall’insediamento, per mano degli ultranazionalisti di allora.
“Non è un caso – è il ragionamento dell’esperto – che i nazionalisti di oggi non disdegnino richiami a quell’epoca e a quei valori. Ci troviamo di fronte a situazioni simili. Adamovicz per molti rappresentava una possibile alternativa al governo delle destre, e Danzica, dopo la sottoscrizione 39 anni fa gli accordi tra Solidarność e i comunisti, è ancora una volta la chiave della storia polacca”.

Per Stasi, adesso, l’auspicio è che “tutto ciò possa far riflettere. Mi auguro che quanto accaduto possa rappresentare un impulso, certamente tragico, per una riscossa delle forze liberal democratiche che possa contribuire a un cambio di rotta, soprattutto nella società”.

Per l’esperto, anche l’Europa “non può più girarsi dall’altra parte di fronte a quanto accade in Polonia. Quello su cui adesso tutti dobbiamo riflettere è che l’internazionale sovranista che attraversa il continente ha stili molto simili, sgangherata negli obiettivi e nelle alleanze e unita e compatta solo di fronte al nemico”.

 
Autore: Carla Attianese
Fonte: Democratica. Il sito di informazione del Pd
Data: 14 gennaio 2019

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